martedì 22 aprile 2008

corpi estranei

anatomicamente dato o superficie di iscrizione culturale, integro o prostetico, limite o mezzo di liberazione, il corpo è la modalità principale attraverso cui siamo messi in contatto gli uni con gli altri. è il modo primario attraverso cui ci esponiamo e siamo resi vulnerabili. è la mappatura che ci inizia alla categoria del dentro/fuori permettendoci di giudicare cosa sia interno e cosa esterno, di valutare ciò che ci appartiene e ciò che non riconosciamo come nostro. il corpo è l'unica possibilità di essere spossessati.
un corpo estraneo è un corpo infiltrato, penetrato nell'organismo ma non appartenente a esso. è un corpo che procura fastidi, noia, secrezioni, risposte immunitarie e che dev'essere lavato via, rimosso con accuratezza e precisione chirurgica, prima che possa generare il rischio dell'infezione. prima che possa contagiare i tessuti circostanti.
tale è la condizione dei corpi di genere, e per estensione di tutti i corpi che vivono ai margini, che, nonostante siano ormai riusciti a fare irruzione e a invadere la comunità, vengono percepiti comunque come qualcosa di cui liberarsi, qualcosa da evacuare attraverso ogni sfintere pubblico e comune, prima che la restante parte sana del corpo sociale possa essere attaccata.

Molteplici corpi.
Un solo mondo.
Una sola coscienza.
Fluida e permeabile.

domenica 20 aprile 2008

atto di fede

io credo che adesso staccherò tutto qui, infilerò le chiavi in tasca, 10 euro di fumo e 10 di benzina, e mi metterò a guidare verso il mare. reggae a manetta, finestrini spalancati e un gran bisogno di urlare. per questo troppo sole, per il kebab di ieri notte che alle 13 di oggi non mi sembra abbia ancora oltrepassato la soglia dell'esofago, per tutte le teste di cazzo che hanno votato pd condannando a morte la sinistra manipolati da questa stronzata del voto utile e dalla vecchia paura del nano malefico, urlerò per C. che nella vita è questione di incroci ciechi e di scontri accidentali e io invece voglio vederti di nuovo, sapere di te, scroccarti un'altra sigaretta e fare altri 5 minuti di pausa, urlerò per le 4 di notte passate a scrutinare, per i miei amici etero fattissimi e in totale imbarazzo ma tutto sommato divertiti in serate queer, per un sms di troppo a cui, come previsto, non è arrivata risposta che poi io lo vedo che leggi il blog, per la tangenziale alle 3 di notte, maledetta fattanza ma benedetti san lorenzo e il 32, per amici xenofobi dentro ma pur sempre amici, per il mio essere disoccupato e neanche più studente. ecco, io credo che mi siederò al volante, imboccherò la colombo, reggae a manetta, finestrini spalancati, cercando di urlare ogni singola nota. per questa strada che in fondo sento mia e forse non sarà piena di svolte ma costeggia comunque paesaggi notevoli.