sabato 30 agosto 2008

teonanácatl

mercoledì 20 agosto 2008

... ( not ) as a ( boy )friend

me l'ha fatto notare una volta M., lo ricordo bene, un pomeriggio seduti ai bordi del colosseo. che alla fine sono proprio le debolezze a fare l'uomo. che essere sempre bravi e buoni e perfetti è in fondo una perizia fin troppo facile. un'abilità simulabile comodamente da tutti. mentre riuscire a mostrare le proprie fenditure è un'arte ben più complicata. così finisce che non possiamo avere la presunzione di conoscere veramente qualcuno se non ne abbiamo prima tastato le imperfezioni, osservato i nei, scoperchiato le fragilità. è più o meno lo stesso motivo per cui la bellezza è sempre un'esperienza del totale: un quadro visto troppo da vicino, solo da un lato, non è che un'insieme di righe indistinte. di linee disordinate. per coglierne veramente l'incanto si ha invece bisogno molto spesso di una visione integrale. tutti questi giri di parole per dire che è grazie a questa visione d'insieme e dalla lunga distanza, di me, di C., o almeno di com'era, e degli avvenimenti, di come vanno le cose, che mi pare tutto nuovo rivederlo e poter parlare con lui. il breve caos che segue quell'attimo bruciapelo dell'incontro non è tanto un'anarchia disperata di pensieri quanto una necessaria disciplina. io me lo immagino C., mentre mette su permesso, quando dice sto tornando a casa, che pensa alla casa in cui è tornato, quella che because its not my home, it's their home, and I'm welcome no more, e che ora, finalmente, è riuscito a riconquistare. non credo possa esserci sensazione più calda del ritorno a casa dopo un viaggio travagliato e per questo quasi lo invidio. a C. sarebbe piaciuto il salento, roni size, pendulum, le dancehall, questi miei amici che non ha mai conosciuto, quell'atmosfera da rimini dei fattoni e il falò con personaggi così surreali e assurdi che sembravano usciti pari pari da un kusturica o semplicemente materializzatisi dai fumi del bourbuka. a C. magari piacerebbe anche come sono io, ora, dentro. ma forse è solo questa voglia di trascinare che ho da mesi addosso, forse è quella cazzo di fontanella dove lo porto a bere, sempre lì, stabile, a via della cisterna, o forse, se non ti sta bene urlamelo in faccia, I just really miss you...