se dicessi a tutti che agisco
per via di una qualche visione
avuta in sogno
un sogno che era una casa
ma allo stesso tempo una chiesa
un sogno in cui un passo alla volta riuscivo a indietreggiare
a ottenere una prospettiva più ampia
da cui fissare nella memoria ogni particolare
un soffitto altissimo
innumerevoli fusti di colonne marmoree
decorati di un verde moderatamente pallido
un sogno che era una grande casa
ma somigliava a una chiesa
in tempo di festa
privata
alla quale ovviamente non ero stato invitato
ma in cui la luce
filtrava dal rosone
acquisiva profondità e direzione tutte nuove
un sogno in cui no, non può entrare
non è nella lista
ma controlli quegli elenchi all'entrata
se trova il modo di decifrarli può scrivere il suo nome in codice
all'ultima pagina
e le apriamo le porte
un sogno che dai ci provo
poi mi sveglio e non so come va a finire
in fondo è così bello fare le sei di mattina
quella sensazione di reciproca accettazione
che solo un culo sbattuto per terra
su una qualche strada
e chiacchiere con sconosciuti
possono dare
parole che non sono indirizzate a me
e che ricevo ugualmente
come dono
offerto in cambio di quelle stesse parole
mai giunte in tempo in cui dovevano
vaglielo a spiegare a loro
ignari di tutto
quanto è diverso fuori alle sei di mattina
che la narrazione è una e una sola
sogno o non sogno
che non c'azzeccano niente il perdere, il guadagnare
quando si ha a che fare con il tempo
lunedì 23 giugno 2008
avrai anche tu delle idee sulle cose
Pubblicato da immobilerivoluzionario alle 23:29 0 commenti
Etichette: corpiestranei
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